CARTOLINE DALLA FIERA
13/14/15 Aprile, Torino Comics 2018
Martedi 17 Aprile 2018
Ammettiamolo, quando torniamo da un viaggio, non vediamo l’ora di raccontare tutto ad amici, parenti e conoscenti.
Lo facciamo perché, inconsciamente forse, abbiamo la necessità di ricordare, rivivere e rendere indelebile nella nostra testa ogni singolo istante ed emozione vissuta.
Allora prendiamo il cellulare, apriamo la galleria e iniziamo a sfogliarla.
Ogni foto che scorre sotto i nostri occhi è un fermo immagine di un attimo, che non è riuscito a sfuggire ed è stato catturato in una Cartolina ricordo.
Oggi, inaugurando la nuova rubrica Cartoline dalla Fiera, vi invito a sedervi e a sfogliare l’album dei ricordi degli Autori, illustratori e fumettisti,presenti al Torino Comics 2018, che hanno risposto alle mie domande.
Diamo dunque la parola agli autori.
- Esperienza in fiera: novellino o navigato?
- Raccontami in breve il tuo #torinocomics
- Come hai vissuto l’incontro con il pubblico?
Francesca Pace
- Decisamente navigata!
- Un’esperienza bellissima che mi ha dato modo di rivedere amici lontani e di conoscerne di nuovi. La fiera è stata organizzata benissimo e noi ci siamo molto divertiti. La squadra si è allargata e, nonostante non ci si conoscesse tutti, abbiamo lavorato benissimo e ci siamo fatti un monte di risate. Le presentazioni dei due progetti grafici, Healing Blood e Honey Venom, sono andate alla grande e il risultato finale è stato più che soddisfacente.
- Non ci si abitua mai a incontrare i lettori, ci sono sempre delle sorprese e delle chiacchiere interessanti. Di questo Torino comics ho molto apprezzato la divisione degli spazi in aree tematiche, il settore editoria era tutto in una parte del padiglione, permettendo ai lettori di sbirciare con calma e consentendo a noi di spendere il nostro tempo insieme altro, parlando di libri, di storie e di vita.
Giacomo Ferraiuolo
- Una via di mezzo esiste? Ho partecipato a diverse fiere e ognuna di loro ti offre sempre emozioni diverse! Il primo giorno di una fiera per me è come se fosse il primo giorno della mia primissima fiera, stesse emozioni e stessa carica!
- Questo #TorinoComics rimarrà in un posto speciale nel mio cuore, gli autori e gli altri Artisti presenti allo stand sono persone meravigliose e hanno fatto breccia!
- È sempre una grande emozione poter parlare con le persone dei tuoi lavori e anche dedicarglieli. A distanza di un giorno sento ancora l’adrenalina!
Daniel Di Benedetto
- Ormai dovrei dire navigato, in quanto credo di aver raggiunto la doppia cifra nel computo delle fiere fatte negli ultimi anni. Però ogni volta è un po’ ripartire da capo. Gente nuova, clienti conosciuti e nuove facce che si accavallano, al quale raccontare con un sorriso tutto il possibile per invogliarli a dare fiducia a uno qualsiasi degli autori Dark Zone ^_^
- Dopo la “prova” effettuata a dicembre con il Christmas Comics, ammetto non avessi grosse aspettative per questa fiera. Mi spiego: l’interesse non lo mettevo in dubbio, ma memore dei lunghi momenti di tranquillità avuti a dicembre, credevo fosse una fiera “soft”, o comunque con una netta preponderanza di clientela interessata al fantasy e all’horror, oppure alle sessioni di disegno live. Invece, per fortuna come spesso accade non ho capito una mazza! La mia “zona di competenza” è stata, anche questa volta, as usual, quella riferita ai romanzi di narrativa e di giallistica. Credo di aver fatto imparare a memoria la trama dei romanzi presenti un po’ a tutti coloro che erano accanto a me, tante le volte in cui hanno sentito il mio “disco automatico” mettersi in moto per esporre le varie storie proposte. E poi è sempre benefico per la mia salute passare del tempo con la Famiglia Dark Zone. Colonne storiche e imprescindibili affiancate a new entry, tutti trattati sempre allo stesso livello. In Dark Zone non esistono primedonne, né figli e figliastri. Chi non entra in quest’ottica, semplicemente non entra in Dark.
- Tanta gente interessata, nuovi clienti che si affacciano al mondo Dark, vecchi clienti passati anche solo per salutare qualche autore e chiedere informazioni sulle prossime uscite (una signora si è avvicinata per complimentarsi con me dopo aver letto Waiting, avendolo acquistato proprio al Comics di dicembre). Anche se non sembra e l’esperienza di fiera dovrebbe aiutare, il mio essere fondamentalmente “cazzaro” nasconde una difficoltà a parlare in pubblico (specie delle “cose mie”) che mi accompagna da sempre. La troppa voglia di dire mi fa iniziare a balbettare, perdendo il filo di quello che sto dicendo e facendo una magrissima figura, rischiando di apparire come uno “messo lì per caso”.
Lucia Guglielminetti
- Era solo la mia seconda fiera, quindi non mi posso certo definire navigata.
- Come la volta precedente ero molto contenta di incontrare i compagni di “cammino” e mi sono divertita molto, anche se trovo massacranti lo stare in piedi per tutto il tempo e il rumore di fondo costante. Però almeno questa volta non faceva freddo! È bello far parte di uno staff così affiatato e, nel caso del Comics, è anche divertente commentare il passaggio di tutti i personaggi improbabili che si sono visti in giro nel corso della giornata. Spezzando la giornata con qualche uscita strategica per il fumo, con le chiacchiere e molte risate il tempo passa e la fatica tarda a farsi sentire. In più questa volta non mi sono dovuta nemmeno sorbire i due km di strada per tornare alla stazione – avevo chi mi era venuto a prendere – quindi è andata di lusso. Mio marito e mia figlia sono passati a salutare e sono stata contenta di poter mostrare a Ilaria, di dieci anni, che il libro della sua mamma viene venduto davvero. Lei li vede a casa, ma questa era una novità!
- Purtroppo non ho un carattere molto espansivo e ammiro moltissimo Francesca, Giacomo e gli altri autori che riescono a proporsi in modo naturale e spigliato a chi si presenta a chiedere informazioni. Però li ho osservati e, rispetto alla volta precedente, mi sono sforzata molto di più per interagire con i visitatori. Sono anche riuscita a convincere qualcuno a comprare il mio libro parlando, un’assoluta novità, per me. Di solito uso la parola scritta e interagisco sui social. Qui è molto più difficile, almeno per me. Magari tra qualche fiera sarò anch’io una vecchia volpe come loro. Vecchia lo sono già, manca la volpe.
Daisy Franchetto
- Teoricamente, dopo due anni, dovrei essere una navigata. Nella pratica, ogni fiera è diversa e si impara sempre da quelli davvero bravi.
- Gioco in casa perché vivo a Torino, quindi è tutto più comodo. Mi è piaciuto. Ho amato l’atmosfera che si è creata tra di noi, la presenza degli illustratori e dei fumettisti mi entusiasma. Tutte le volte che voglio posso andare a spiare quello che stanno facendo, è bellissimo vederli lavorare. Come tutti i Comics, la narrativa va proposta in modo giusto, ma le edizioni Dark Zone trovano sempre il modo di attirare l’attenzione.
- Raccontare i miei romanzi alle persone è difficile e esaltante insieme, specie se trovo il canale giusto per presentarli. Chi accetta di scommettere leggendo qualcosa di mio è sempre un dono.
Lavinia Pinello
- Direi abbastanza navigate considerate che giro per fiere dal 2015, anche se ogni fiera ti offre esperienze ed emozioni sempre diverse!
- Non avevo mai partecipato prima a questa fiera, ma questo #TorinoComics per me occuperà per sempre un posto di rilievo, perché per la prima volta Andrea, l’uomo meraviglioso che mi sta accanto, ha potuto assistere alla presentazione di un mio libro, è stata un’emozione fortissimo per entrambi! Inoltre le fiere con la spettacolare combriccola della Dark Zone capitanata dalla sua editrice Francesca Pace, hanno quell’energia, quella marcia in più che , non soltanto ti sprona a dare il meglio di te, ma ti carica continuamente di entusiasmo.
- È sempre bellissimo confrontarsi con il pubblico, vedere se e come ti ascolta e poter ascoltare a tua volta ogni richiesta o domanda. È per loro in fondo che veniamo alle fiere, perché anche nella scrittura c’è voglia e bisogno di raffronto e calore umano. Reciprocità, ecco, questo è quello che io desidero nel mio rapporto con I lettori, e le fiere son il luogo ideale perché questo possa avvenire.
Ed è la volta dei fumettisti
- Esperienza in fiera: novellino o navigato?
- Raccontami in breve il tuo #torinocomics
- Come hai vissuto l’incontro con il pubblico?
Spectrum
- Direi abbastanza navigato. Ho iniziato nel 2014.
- È stata una bellissima esperienza. Molto faticosa, come tutte le fiere, ma sostenuta dalla professionalità e dal calore di tutto lo staff della Dark Zone. Il modo in cui ho vissuto il mio Torino Comics? Sostanzialmente stando seduto a disegnare sketch e omaggi per i lettori di Honey Venom, il fumetto che abbiamo presentato in anteprima assoluta a Torino. Uno dei momenti più belli è stato quello della presentazione ufficiale dei nostri fumetti nell’agorà.
- Per il resto, pochissimi giri esplorativi per la fiera, lunghe file al bagno, l’affetto degli amici e colleghi allo stand, i sorrisi dei vecchi lettori e l’interesse dei visitatori che si avvicinavano al mondo di Honey per la prima volta. Infine, ma non meno importante, il supporto di Francesca Pace per ogni dubbio o difficoltà. Un ringraziamento a parte per Gaia, la mia fidanzata, che mi è sempre stata vicino e mi ha sempre incoraggiato anche quando la stanchezza cominciava davvero a farsi sentire.
- Mi trovo sempre in difficoltà con il pubblico. La cosa strana è che se devo parlare in una conferenza o presentazione (come quella che abbiamo fatto in agorà) tutto va bene. Le cose cambiano quando una persona si avvicina allo stand e prende fra le mani i fumetti. Ho sempre il timore di disturbare il visitatore mentre sfoglia i volumi. Nella maggior parte dei casi, invece, ho scoperto che non è così: le persone sono contente di poter parlare con l’autore di ciò che stanno visionando e, magari, di fargli qualche domanda. Per il resto, le strette di mano, i sorrisi, le attestazioni di stima, le richieste di disegni che ritraggono i miei personaggi mi hanno reso estremamente felice, è stata veramente un’esperienza stupenda.
Elisa Sabato
- Mi reputo navigata in ambiente fiera, visto che ho iniziato a fare autoproduzioni 3 anni fa, direi che stare dietro a un banco mi trovo a mio agio, ma ogni fiera è sempre un’emozione diversa.
- Emozionante, penso che continuavo a dire per tutto il periodo della fiera “sono emozionata”. É stato bello conoscere i colleghi a cui ho collaborato per “Wanted!Honey Venom”
- Come ho detto prima, ad ogni fiera è un’emozione diversa, è bello quando ti vengono a cercare e avere un dedica sul volume e sopratutto conoscere dal vivo chi ti segue online.
Alice Spina
- Avevo giá frequentato diverse fiere, ma è stata la mia primissima esperienza dall’altro lato dello stand
- Appena arrivata sono stata messa all’opera a disegnare; così non ho avuto nemmeno il tempo di sviluppare “ansia da prestazione” e ho superato la timidezza 😀
Poter disegnare spalla a spalla con Candida, Yori e Spectrum con il supporto e l’incoraggiamento dello staff Dark Zone è stata una bellissima esperienza; come anche interagire con il variegatissimo pubblico della fiera. - Avendo presentato un fumetto con elementi di erotismo avevo paura di una reazione negativa: invece molti erano interessati. Mi ha stupito il fatto che molte ragazze adolescenti si siano avvicinate all’albo, pensavo piacesse di piú ai ragazzi!
Anche la presentazione ha attirato un pubblico che non immaginavo (mamme e donne adulte)!
Ultimi, ma non per ultimi, parlano gli illustratori
- Esperienza in fiera: novellino o navigato?
- Raccontami in breve il tuo #torinocomics
- Come hai vissuto l’incontro con il pubblico?
Candida Corsi
- Una via di mezzo…
- Tanta fatica e tanta soddisfazione.
- Conoscere il pubblico che condivide e apprezza il tuo stesso immaginario aiuta conoscere meglio se stessi.
Elena Galati Giordano
- Decisamente Novellina. Era la mia prima esperienza in fiera
- Come dicevo prima, era la mia prima esperienza in fiera, quindi al mio ingresso in stand ero agitatissima. La Dark Family, però è stata eccezionale, mi sono sentita subito a casa, mi hanno sopportato e supportato come solo una vera famiglia sa fare. E’ stata un’esperienza straordinaria, che mi rimarrà nel cuore per sempre, perché si sa la prima volta, non si scorda mai. Credo che non smetterò mai di ringraziare la Dark Zone, per avermi dato la possibilità di vivere tutto questo!
- Ecco, questo è stato per me forse l’aspetto più complicato da gestire. Ho una pagina facebook, per i miei lavori e sono abituata al contatto con il pubblico solo attraverso lo schermo. Disegnare davanti a un pubblico “vero” che scatta foto, si interessa e apprezza il tuo lavoro è veramente emozionante. Il rapporto umano per me è importantissimo e in questa occasione lo è stato in maniera particolare!
Siamo giunti al termine di questo primo appuntamento, non mi resta che ringraziarvi e salutarvi.
Alla prossima puntata.
Un abbraccio!