Buongiorno e benvenuti all’ultima puntata di questo focus dedicato al ciclo di artisti… non temete però, ne arriveranno altre! Come sapete, la Dark Zone è una realtà sempre in movimento.
Chi conosceremo oggi? Due punte di diamante del panorama illustrato, due artisti che mettono in scena fantasie e realtà.
Livia De Simone
Mi chiamo Livia De Simone e sono una visual artist e graphic designer. Amo il fantasy da sempre così come il disegno, e ho cercato di portare queste due mie passioni anche nel lavoro. Adoro disegnare creature di ogni genere, tra le mie preferite sicuramente ci sono i draghi e le creature marine, amo molto anche l’aspetto magico del fantasy e i soggetti ad esso collegati. Mi trovo un pò meno a mio agio con soggetti come orchi e goblin, ma penso più che altro perché non ho avuto modo di disegnarli molto spesso.
Per la Dark Zone realizzo cover per romanzi di vario genere, trattando la casa editrice varie collane diverse. Le cover che realizzo sono sia in foto manipolazione che illustrate, quindi disegnate.
Ho pubblicato con la Dark Zone anche due libri illustrati. Il primo Imaginarium è una raccolta di mie illustrazioni accompagnate dai testi scritti appositamente da Francesca Pace, il secondo è un art book dedicato alla mitologia Norrena. Anche in questo secondo libro sono presenti dei testi scritti questa volta da Alessandro Fusco.
Ci sono molti lavori su cui mi è piaciuto lavorare per la Dark Zone. Tra le copertine direi “ Nicolas Grimm. Caccia all’Esule” di Fabrizio Fortino, per le cover illustrate. Per quelle realizzate in foto manipolazione, ce ne è più di una in verità su cui mi sono molto divertita a lavorare, come le tre cover per la trilogia di Daisy Franchetto, i romanzi horror di Giacomo Ferraiuolo, “Acherontis di Lucia Guglieminetti.
Il lavoro che più mi ha impegnato è sicuramente “dei del Nord”, libro illustrato interamente da me.
Ispirato alla storica Edda di Snorri Sturluson e alla più antica Vǫluspá, primo carme dell’Edda poetica, chiavi di volta della letteratura medievale islandese, Dei del Nord è la storia di un viaggio onirico, un’odissea del pensiero che attraversa il mito grazie al sogno. Per mezzo dello stesso espediente che ritroviamo nella ballata norvegese del Draumkvedet, la traversata dei mondi celesti, superiori a quello mortale, e di quelli sotterranei come dell’aldilà, vi condurrà oltre le nove dimensioni della mitologia e della spiritualità nordica e pagana, dalla leggendaria cittadella di Asgard, dimora degli Asi e delle anime dei valorosi, fin nelle viscere dell’universo, giù nel profondo e desolato regno dei morti e di Hel. Dei e giganti, elfi e nani, lupi mostruosi e serpenti ancestrali tornano dai secoli antichi, fra queste pagine, a mostrare la loro natura, a scandire il proprio nome e a promettere lo stesso destino e la sorte a cui ogni uomo o donna deve sottostare, fino all’ultimo dei giorni.
“Quando ogni cosa tornò ad apparirmi nello splendore di quell’alba, mi ritrovai al riparo di un palazzo sontuoso al cospetto di un trono che si ergeva al centro di una grande sala: il più maestoso che ogni re abbia mai desiderato. Lì, con grandi illusioni della mente, si presentò a me un uomo dalla barba lunga vestito di un mantello, logoro da mille viaggi, e con un cappello a tesa larga sulla testa. Era privo di un occhio e mi parlò con versi poetici, i più alti mai uditi; mi fece intendere di esser giunto nella casa degli dèi. Era stato lui, ne fui convinto, a proferire attraverso i pensieri i nomi di tutto ciò che avevo visto e di tutto ciò che mi attendeva.”
Antonello Venditti
Io ovviamente amo disegnare a prescindere dai soggetti e dal tema, ma se devo affrontare temi fantasy mi trovo più a mio agio, lo faccio con più entusiasmo. Non odio disegnare nulla, ciò che in effetti però mi infastidisce sono i soggetti pornografici. I lavori che ho realizzato per la dark zone mi piacciono tutti, ma sembrerò scontato nel dire che la cover che mi piace di più è quella che ho realizzato per il mio romanzo Lo Scrigno Cremisi, non potrei dire il contrario, è l’unica storia che ho davvero chiara in testa e la cover è lo specchio riassuntivo di ciò che è la sua essenza.
Sono un lavoratore eclettico, mi piace spaziare in tutto ciò che è arte, perché la mia creatività è dettata dalla curiosità che ho per il mondo e la passione che sento nel realizzare i sogni altrui, basandomi soprattutto sulle emozioni. Ecco, mi piace emozionare e creare un legame intimo con l’interlocutore. L’artista regala un pezzo di sé, un po’ della sua anima quando crea.
Riguardo agli stili affronto le sfide con serietà ponendomi sempre alti obiettivi, seguendo importanti riferimenti; i grandi maestri del passato sono l’eccellenza su cui ispirarsi. Amo sia il tradizionale che il digitale, ognuno per motivi diversi, anche se la pittura tradizionale fa parte della mia formazione. Tendo a essere realistico nella mia arte visiva, perché quel realismo, se usato con tecniche particolari, può appoggiarsi a chiavi diverse di interpretazione e a una facile lettura da parte dei profani. Il fantasy per me è soltanto una piega diversa della realtà che già ci mostra il mondo. Quando uso i colori tendo a prediligere i toni incisivi, e studio molto come far combaciare quei toni in armonia fra loro. Le luci sono però la chiave per rendere i soggetti più accattivanti e magici.
Cosa aggiungere di più alle loro parole?
Continuate a seguirmi per altri focus con accattivanti curiosità 😉
-Marika