Ci sono storie capaci di entrarti nel profondo dell’anima, di lacerarla e poi, piano piano rimettere insieme i pezzi, in un ordine diverso rispetto a quando tutto è iniziato.
Storie profonde, dure e toccanti che lasciano un segno profondo e restano impresse come un tatuaggio indelebile, nella mente del lettore.
L’autrice che ospito oggi è Federica Soprani che insieme alla sua collega Vittoria Corella ha scritto una di queste storie: Victorian Solstice
Ciao Federica, benvenuta! Inizio con la domanda di rito: Quale bevanda associ al tuo romanzo e perché?
Ciao a tutti! Solo una? Il tè, ovviamente, siamo inglesi! E poi a Jonas piace tanto. Ma anche lo champagne, la bevanda preferita di Jericho e di Valentina Casanova.
Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?
Difficile rispondere a questa domanda senza sembrare banali… Se vogliamo parlare di Victorian Solstice, nasce da un gioco di narrazione on line che Vittoria e io abbiamo creato nel 2009 e che abbiamo portato avanti fino al 2012. E il gioco a sua volta traeva ispirazione dal nostro amore imperiture e perverso per tutto ciò che riguarda la Londra vittoriana e, in genere, l’Inghilterra, dal punto di vista storico, artistico e letterario. Più in generale, traggo ispirazione da qualsiasi cosa che catturi la mia attenzione, che sia un libro, un film, un brano musicale, o qualcosa che vedo in giro. Sono una bestiola curiosa.
Sei una scrittrice metodica o impulsiva?
Impulsiva, sicuramente. Magari fossi più metodica! Ma certe cose non si possono controllare, non del tutto almeno. E comunque, anche se cerco di darmi delle regole, non posso negare che le cose migliori sono quelle che sgorgano nei momenti in cui lascio libero sfogo all’ispirazione.
Ci sono nuovi progetti per il futuro?
È appena uscita con Weird Books Cuori di tenebra, un’antologia sulle streghe curata da Nicola Lombardi, alla quale sono fierissima di aver preso parte. Al Buk di Modena verrà presentato Il Cammino del Sapiente, il primo volume di una trilogia fantasy M/M che uscirà per la collana Reserve di Triskell. Continuo a pubblicare racconti Sword&Sorcery sulla rivista Lost Tales, edita da Letterelettriche. E spero che con l’anno nuovo Darkzone farà uscire il secondo volume di Victorian Solstice, con altri due casi belli tosti per Jonas e Jericho.
Scegli una colonna sonora per il tuo romanzo.
The Last Waltz — Oldboy OST (The Last Waltz appears on the album Oldboy. Oldboy is a South Korean film, directed by Park Chan-wook. The soundtrack is composed by 조영욱 Jo Yeong-wook, Label EMI Music Korea Ltd.)
C’è anche un fan video dedicato a Victorian Solstice con questa musica di sottofondo: https://www.youtube.com/watch?v=wC0WJ6p_tms
Ringrazio di cuore Federica per la disponibilità e vi lascio con un estratto dal romanzo e come di consuetudine, un breve parere ad esso dedicato.
Estratto
Jonas Marlowe era rimasto per cercare i fili. A suo dire, il tavolino del medium non avrebbe potuto, in nessun modo, muoversi da solo.
Non sono cose che esistono, gli spiriti. Nessuno ha poteri medianici. I defunti non hanno niente da dirci perché, una volta morti, si cessa di esistere e basta. Il nonno non si aggira nell’etere drappeggiato in un sudario. La zia non comunica col profumo di mughetto. L’Oltre è vuoto. Anzi, non c’è nessun Oltre, c’è solo il presente e la vita e l’adesso. Nient’altro.
E niente fili, pareva.
Un magnete, allora, sotto il pavimento. E un’anima di metallo nella gamba del tavolino. Fanno meraviglie col magnetismo. Basta solo prendere il tavolino e segarlo in due, cercare il polo positivo e il negativo.
«Posso aiutarvi, signor Marlowe ?» chiese Jericho. Si era avvicinato allo scettico della serata, ancora col bicchiere in mano.
«Sì. Come avete fatto? Cosa muove il tavolino?» Jonas detestava i giri di parole. Odiava perdere tempo. La vita era breve, e lui era certo che ce ne fosse una soltanto.
«La stessa cosa che fa crescere l’erba nei prati. Che trasforma un seme umano in un bambino. Che fa cadere la pioggia e tiene sospesa la sfera terrestre nel più spaventoso vuoto concepito dalla mente di Dio.»
Jonas storse la bocca. «Oltre che medium, siete anche un poeta. Povero me.»
«Volete del vino ? Viene dalla Spagna» Jericho indicò la bottiglia.
«Non bevo mai in servizio. Quando bevo divento malinconico. Non c’è niente di peggio di un investigatore malinconico. Tende a fare supposizioni romantiche. Più di un criminale ha tratto vantaggio dal romanticismo, sapete?» Jonas allacciò le mani dietro la schiena.
«Investigatore. Privato?»
«Scotland Yard.»
Jericho sorseggiò il vino. Guardava Jonas in silenzio.
«Non dite nulla?» osservò l’ispettore. Da che mondo è mondo, la polizia aveva un impatto psicologico su chiunque.
Tutti erano colpevoli di qualcosa.
«No, non dico nulla. Credetemi, è meglio» sorrise il medium.
Il parere di Elena
Victorian Solstice è un viaggio che tocca punti cardine della vita incontrando il degrado come anche l’opulenza: l’amicizia che nasce dalla sfiducia e che diventerà sempre più intima, l’amore declinato in ogni sua forma e dimostrazione, il rancore che viene esacerbato fino a colpire e la speranza che tutto può e deve.
Un romanzo forte e toccante che vi lascerà senza fiato dalla prima all’ultima pagina e che faticherà ad uscire dal vostro cuore una volta terminato.