Vi presentiamo Editando, la nuova rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi con noi Giorgio Borroni!
Editanto, gli autori DZ e l’editing
Ciao Giorgio! Andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?
L’editing è una croce al primo impatto e una delizia quando si vede il risultato finale. Un po’ come un cibo molto piccante che però ti lascia un buon retrogusto in bocca.
La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?
Credo che un buon editing sia migliore di qualsiasi corso di scrittura creativa, a patto che tu sia disposto a imparare. Se un editor è un editor e non un ciarlatano, di sicuro ti farà capire punti di forza su cui insistere e debolezza su cui intervenire. È ovvio che deve esserci una sintonia tra autore e curatore, il primo deve essere chiaro su cosa vuole comunicare con il suo testo e l’altro deve venire incontro a questo bisogno non stravolgendolo.
Senza timore di incorrere nelle ire di tutti gli editor all’ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?
Un editor è il punto di incontro tra artista, psicologo e un dietologo. So che è difficile immaginarsi un incrocio simile, ma lasciate che vi spieghi. Un artista non abbatterebbe mai un monumento per rifarlo da capo, quindi l’editor sa che il testo va migliorato e non stravolto; uno psicologo non manderebbe mai fuori di testa un paziente, così l’editor sa che il lavoro di un autore è frutto di fatica e spesso deve riuscire a entrare in empatia con lui; infine, l’editor è un dietologo, perché deve essere bravo a eliminare i chili in eccesso dal tuo testo senza che sia la trama a esserne vittima… ovviamente parlo di dieta e non di “potare” o “mutilare”, anche se vista la roba che scrivo la tentazione mi viene!
Grazie Giorgio!