Editando, la rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi è con noi Giulia K Monroe!
Editanto, gli autori DZ e l’editing
Ciao Giulia, andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?
Posso essere sincera o rischio il linciaggio? Perché la risposta più spontanea che mi viene in mente è assolutamente croce (e probabilmente in fase di editing entrambi questi avverbi verrebbero brutalmente fatti fuori!). Scherzi a parte, ritengo l’editing la fase più importante nella stesura di un romanzo.
Per quanto tedioso sia rileggere la propria opera ancora e ancora e ancora (E ANCORA), senza questo passaggio fondamentale avremmo tutti libri “a metà”, buone idee che rimangono però allo stato grezzo, senza la possibilità di raggiungere il loro vero potenziale, che è quello che un buon editing aiuta invece a tirar fuori.
La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?
Sono molto critica e severa con me stessa e ancor di più quando si tratta della mia capacità di scrivere, quindi penso di cambiare mestiere una volta sì e l’altra pure, ma alla fine non mollo, perché per me scrivere è come respirare: indispensabile per vivere.
Ricevere il mio stesso testo editato, migliorato sotto alcuni aspetti e criticato sotto altri, mi ha senz’altro aiutata a prendere più consapevolezza su quali errori tengo a fare e come evitarli. Ogni consiglio, anche il più banale, mi ha fatta crescere come scrittrice e di questo sono grata.
Senza timore di incorrere nelle ire di tutti gli editor all’ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?
Faccio una piccola premessa: l’editor del mio primissimo romanzo è stato Stefano Mancini e per me è stato un vero onore lavorare con lui. È stato meticoloso, attento a ogni sfumatura e ha corretto frasi o suggerito modifiche ad alcuni paragrafi senza intaccare il mio testo o il mio modo di scrivere. Inoltre è stato super disponibile, tanto che a un certo punto, quando io non credevo di poter apportare le modifiche richieste perché avrei snaturato il mio romanzo, ha avuto la pazienza di ascoltarmi per un’ora in chiamata e di trovare insieme a me una soluzione alternativa che potesse andar bene.
Quindi, in sostanza, le caratteristiche di un buon editor sono: capire l’autore e il suo punto di vista, migliorare la qualità di un romanzo senza andarlo a snaturare, essere spietato quando serve (ma sempre in maniera gentile!) e avere tanta, tantissima pazienza con noi autori a volte un po’ troppo protettivi nei confronti dei nostri figli di carta.
Grazie Giulia!
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