Editando, la rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi è con noi Daniele Batella!

Editando presenta Daniele Batella

Editanto, gli autori DZ e l’editing

Ciao Daniele, andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?

L’editing è come un tuffo da uno scoglio altissimo: fa tremare le gambe prima di saltare ma poi, quando si riemerge dall’acqua, si ride di felicità!

Soprattutto al primo romanzo non si ha idea di che tipo di lavoro si andrà a intraprendere. Il mio libro verrà riscritto? Quanti errori di battitura avrò fatto? E invece l’editing è un processo di scoperta, un viaggio interiore che ci coinvolge nel farci ripercorrere la strada che noi stessi abbiamo pavimentato con le parole.

La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?

Beh, sicuramente formattazione del testo, punteggiatura e impaginazione sono migliorati del 400%!

Scherzi e ovvietà a parte, per me l’editing è sempre risultato un processo assolutamente costruttivo, non ho mai sentito minati la mia capacità o il mio stile di scrittura. Piuttosto grazie a questo processo, quando mi sono trovato alle prese con un nuovo manoscritto mi sono fatto delle domande in più; mentre stendevo un determinato paragrafo pensavo: “cosa ne penserebbe l’editor? Questa azione ha cause ed effetti sensati?” e questo mi ha aiutato a rendere più solidi trama e personaggi (e a diminuire i giri di editing successivi!)

Senza timore di incorrere nelle ire di tutti gli editor all’ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?

La prima parola che mi viene in mente è empatia, perché, oltre a dover svolgere un delicato labor limae, il buon editor deve saper comunicare e interfacciarsi con l’autore su un terreno “minato”, che è quello dell’intervenire su un’opera che magari tocca corde importanti per lo scrittore. La seconda è sensibilità, senza la quale non sarebbe possibile né l’empatia né tantomeno la capacità di saper leggere oltre le parole e intravedere la potenzialità oltre il materiale grezzo. E la terza, ultima ma prima, è la professionalità: senza quella non ci troveremmo di fronte a un vero editor!

Grazie Daniele!

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