Editando, la rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi è con noi Monica Serra!
Editanto, gli autori DZ e l’editing – Monica Serra
Ciao Monica, andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?
Entrambe, direi. In realtà, dipende dal momento in cui lo guardo: croce, in fase di revisione, quella in cui taglio, cucio, sistemo, sposto cercando di rendere la storia la migliore tra quelle possibili; delizia, quando rileggo quello che ho scritto seguendo le indicazioni del mio “editor custode”.
La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?
Di cambiare mestiere, lo penso più volte di quanto si possa immaginare. Ma non per via dell’editing: quella è la parte migliore di tutta la faccenda, il momento in cui, “scrittevolmente” parlando, sono cresciuta di più nel tempo. Facendo tesoro delle indicazioni degli editor che si sono occupati dei miei scritti, ho imparato a guardare le parole con un occhio “diverso” e ora mi capita spesso, soprattutto durante le fasi di revisione dei miei racconti (con i romanzi mi risulta più difficile farlo, ma ci sto lavorando), di sdoppiarmi.
Mentre Monica autrice scrive, ha sempre accanto (oltre ai due severissimi controllori in foto) una Monica che edita e la punzecchia come un Grillo Parlante su ogni parola.
Questa doppia personalità, però, non ha la presunzione di sostituirsi a chi editerà davvero il testo ma solo di renderlo la migliore versione su cui l’editor andrà a lavorare. Un testo senza errori ortografici o con meno ripetizioni/cliché/errori sintattici consente all’editor di concentrarsi meglio sulla struttura, sui contenuti e su ciò che davvero, all’interno di una storia, merita di essere valorizzato.
Senza timore di incorrere nelle ire di tutti gli editor all’ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?
Prendersi cura dell’opera rispettando stile e idee dell’autore, principalmente. Suggerire, indirizzare, essere un faro nella tempesta, insegnare a gestire gli errori presenti nel testo (e ce ne sono sempre, anche dopo anni e anni di pratica e pubblicazioni).
Grazie Monica!