Difficilmente mi trovo a corto di parole, ma con questo focus è così. Filippo Mammoli ha saputo raccontare il suo romanzo e farci capire cosa passa per la testa di un autore.
Lascio quindi la parola a lui.
Oltre la Barriera
Il primo spunto per questo romanzo è venuto da uno dei saggi di fisica di cui io mi nutro in senso letterale. Leggo molti romanzi, ma anche saggi scientifici, soprattutto di biologia e fisica. Quello in questione trattava della base quantistica nei fenomeni biologici che governano la vita al livello più elementare. Apriva la strada a molti interrogativi e possibilità, alcune addirittura rivoluzionarie come quella di invertire, in opportune condizioni, la trasformazione che porta gli esseri viventi dalla vita alla morte. Ovviamente si fermava prima di spiegare come realizzare questo obiettivo.
Arrivato alla fine del libro ho ripensato a tutte le implicazioni e le conseguenze delle ricerche illustrate e ho privato un vago senso di insoddisfazione. Senza che me ne rendessi conto nell’immediato, ho iniziato a lavorare di fantasia immaginandomi di ideare un percorso scientifico che terminasse con quell’ambiziosissimo traguardo.
Leggendo molti gialli e thriller, ho pensato subito a come rendere questa avventura interessante e intrigante, anche per chi sa poco o nulla di biologia e di fisica quantistica.
Personaggi
Da qui ha preso vita il protagonista, Lorenzo Rossi e con lui l’ambientazione che si è tirata dietro anche molti degli altri personaggi del romanzo.
Il personaggio di Lorenzo Rossi è in larga parte ispirato a me stesso e mi ricalca in quanto a razionalità e mentalità scientifica. La sua evidente avversione per la religione, le assurdità dei suoi dogmi e le altre cose da prendere per buone con un atto di fede, mi appartengono completamente.
Dovendo delineare il personaggio di uno scienziato, ho esaltato l’aspetto razionale e la sua capacità analitica. La calma che lo contraddistingue anche nelle peggiori avversità della sorte è di molto superiore alla mia. In questo ho proiettato su di lui il desiderio di superare un mio limite.
Nonostante sia una scienziato, Lorenzo dimostra più volte di essere una persona con una sensibilità molto spiccata, è innamorato della vita anche e soprattutto per le emozioni e i sentimenti che lo legano alle altre persone.
È proprio il sincero entusiasmo di chi osserva il mondo con occhi di bambino e l’ancestrale sete di conoscenza dell’uomo che, come un novello Ulisse, lo spinge a portarsi sempre più avanti nelle ricerche che vanno al cuore pulsante della vita. Volevo anche far trasparire, attraverso Lorenzo, il messaggio che la scienza a livelli profondi non è noiosa né arida, come molti profani sono portati a pensare.
Analisi
Dal punto di vista narrativo, mi è stato chiaro fin da subito che avevo bisogno di un antieroe, di un antagonista che con un continuo conflitto desse modo di affrontare in modo non banale né noioso temi “pesanti”.
Per un giallo/thriller che si rispetti mancava un delitto, così ne ho ideato uno e ho ambientato di conseguenza il romanzo in un carcere, per di più di massima sicurezza. Il romanzo inizia infatti nell’istante successivo all’emissione del verdetto di colpevolezza per Lorenzo. La condanna consiste nella pena di morte, per cui con un grande scienziato e una pena di morte la scelta dell’ambientazione negli Stati Uniti era quasi forzata.
Ho scelto la Louisiana perché essendo uno stato del sud da sempre conservatore e profondamente religioso, mi avrebbe dato modo di inserire alla perfezione il personaggio del fanatico direttore del carcere, il nemico dichiarato di Lorenzo e della scienza che risponde al nome di Carl Sain. Rappresenta tutto ciò che Lorenzo avversa e combatte come uomo di scienza: pregiudizio, fanatismo religioso e arroganza.
La coprotagonista, Susan Taylor è nata per poter condurre un’indagine fuori dal carcere e allargare il campo d’azione. Ho scelto una donna perché avevo bisogno di un personaggio al contempo sensibile, forte, determinato e caparbio. Credo tutto questo per un uomo fosse sinceramente troppo!
Un altro personaggio chiave è Caroline Ray, ex collega di Lorenzo al MIT che ha vauto con lui anche una profonda relazione sentimentale. Rappresenta concettualmente l’anello di congiunzione tra il pensiero di Lorenzo e quello del direttore Sain, manifestandone tutte le contraddizioni.
Ambientazione, tema trainante e personaggi principali erano quindi delineati. Per il resto ho lasciato che la storia crescesse via via e mi prendesse per mano, facendomi inventare poco alla volta situazioni e colpi di scena che mi portassero al climax finale di cui ovviamente non posso anticipare nulla. Riguardo alla tecnica narrativa e alla struttura il romanzo si articola su due binari distinti e paralleli che finiscono per incontrarsi nel punto culminante della storia.
Lorenzo racconta della durissima realtà della prigione attraverso un diario che, per vie fortuite, finisce per essere scoperto e letto da Susan Taylor, moglie di una guardia carceraria.
Ho scelto di far parlare in prima persona i due protagonisti del romanzo, per permettere al lettore di immedesimarsi e vivere con loro l’alternarsi delle vicende e i vari colpi di scena.
-Marika Vangone