L’autunno è giunto!
Questo è quel periodo particolare dell’anno in cui si iniziano a tirare le somme, si inizia a pensare a cosa abbiamo fatto e cosa potremmo fare per migliorare la nostra vita e perché no anche quella degli altri. Questo è il periodo dell’anno ideale per leggere qualcosa di formativo, che ci aiuti ad accrescere la nostra sensibilità e la nostra percezione del mondo.
Per questo motivo oggi ho invitato a sedersi al mio tavolino Giuseppe Milisenda, per parlarci del suo romanzo di formazione “Micropolis”.
Ciao Giuseppe, benvenuto! La prima domanda è quella di rito: cosa possiamo sorseggiare mentre parliamo del tuo libro?
Ciao! L’ideale è un buon centrifugato di frutta e verdure biologiche realizzato con i prodotti della terra del signor Turi che, con le sue mani callose, ogni giorno riempie i cestini in vimini intrecciati dalla moglie Maria. Prima di raggiungere gli stabilimenti balneari l’anziano contadino, a bordo del suo motocarro, fa tappa dalla figlia Dora. Il suono inconfondibile del vecchio motore è un richiamo per le grida e i sorrisi dei suoi piccoli nipoti che corrono ad abbracciarlo e ad assaporare una parte del raccolto del nonno. Non c’è bisogno di lavare quei frutti perché, come gli piace sottolineare, sono “senza chimica” e possono essere addentati senza timore. Lo stesso amore che Turi riversa nel coltivare i prodotti che nutrono i suoi nipoti giunge quindi in questo centrifugato realizzato con cura e passione da chi non si preoccupa di facili guadagni, ma di portare un po’ di sollievo in un Mondo malato.
Centrifugato di frutta e verdure biologiche, scelta interessante: a cosa è dovuta?
Il romanzo di Micropolis nasce con l’intento di insegnare ai più piccoli che la cultura, il rispetto, lo sport e l’amicizia sono le chiavi che aprono le porte delle vere emozioni. Alcolici e droghe sono delle scorciatoie che offrono invece solo l’accesso alla prigione delle illusioni. Per fuggire il caldo e trovare refrigerio dalle alte temperature è quindi inutile stappare una bottiglia di birra. Diventare grandi vuol dire acquisire consapevolezza, non seguire il branco nelle sue scelte. Se il riscaldamento globale da fuoco agli errori della nostra razza, la Terra continua a offrirci la soluzione. I centrifugati hanno capacità d’idratazione che alcolici e bevande gasate non sono in grado di garantire, e sono allo stesso tempo una miniera di Minerali e Vitamine preziosissime per il nostro organismo. I piccoli protagonisti del romanzo “Micropolis” ci insegnano però che bisogna sempre avere buon senso nelle scelte e non abusare mai di ciò che può essere una soluzione. Anche i centrifugati vanno consumati quindi con moderazione.
Essere genitori è un compito difficile, scegliere per il bene dei nostri figli è un impegno costante. Spesso la pubblicità, i massa media e la routine ci spingono verso le decisioni più ovvie. Siamo indotti ad acquistare un succo di frutta invece di un’arancia da trasformare in una nutriente spremuta, a scegliere nello scaffale della Casa Editrice più in voga invece di affidarsi a chi sogna di costruire insieme a voi, attraverso la forza delle parole, un futuro migliore per i nostri figli.
Quando è nata in te la necessità di scrivere?
In realtà è iniziato tutto per gioco. Ho sempre sognato di farlo, ma la vita mi aveva spinto verso altri lidi. Poi qualche anno fa sulla spiaggia di Soverato, tra una nuotata e l’altra, io e mio figlio, che all’epoca aveva poco meno di 10 anni, abbiamo iniziato a buttare giù qualche riga. La storia che era nata dalla nostra fantasia era ricca di fascino e mistero. Ho deciso di partecipare con quel urban fantasy a un concorso di letteratura. Dopo qualche mese ho ricevuto un’e-mail: la giuria aveva scelto all’unanimità il nostro inedito come vincitore nonostante fosse un romanzo destinato a un pubblico di ragazzi.
Ciò che mi ha spinto a scrivere è la necessità di insegnare a mio figlio i veri valori lasciandogli vivere la sua adolescenza. Volevo educarlo giocando insieme a lui. A volte i docenti spingono i ragazzi a leggere testi che hanno un significato molto profondo, ma sono forse troppo impegnativi per la loro giovane età. Io volevo creare qualcosa di alternativo, che divertisse, un romanzo leggero, ma al tempo stesso capace di far riflettere.
Molti insegnanti sostengono che i miei romanzi siano scritti per i ragazzi, ma che dovrebbero essere letti dagli adulti.
Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?
La fonte d’ispirazione principale per la stesura di “Micropolis” è stata senza dubbio mio figlio Claudio. La sua passione per le antiche culture, per la ricerca di nuove forme di vita e il suo interesse per i cambiamenti climatici hanno riempito velocemente i foglio bianchi lasciando che la storia di “Micropolis” prendesse vita tra le righe del quadernino sotto l’ombrellone.
Gli incontri sul tema della legalità nelle scuole, cui partecipo per motivi di lavoro, hanno contribuito a scegliere quali tematiche sociali far affrontare ai piccoli super eroi del romanzo.
Da due anni a Claudio si è aggiunto il mio piccolo Federico. Scrivo per loro e m’ispiro alla loro incredibile capacità di sorprendermi e regalarmi ogni giorno nuove esperienze. Molte scene divertenti dei miei romanzi sono tratte da ciò che accade tre le mura di casa.
Sei uno scrittore metodico o impulsiva?
Penso che la direttrice della Dark Zone, la signora Pace, che approfitto per salutare e ringraziare, mi abbia inquadrato sin dal primo giorno che sono stato ospite del loro stand al Salone del Libro di Torino. Io sono il caos assoluto. Il disordine imperversa in ogni cosa che tocco e nella mia mente. Mia moglie è una donna molto paziente: senza di lei sarei perso. Eppure nell’incredibile irrazionalità dei miei pensieri le storie che scrivo alla fine trovano la loro logicità e ogni frammento del puzzle trova la sua collocazione e il suo motivo di esistere. Non c’è alcun metodo nel mio approccio alla stesura dei miei romanzi. Sono l‘esempio negativo, il modello cui nessun aspirante scrittore dovrebbe mai ispirarsi.
A me non resta che ringraziare Giuseppe per la disponibilità e lasciarvi un breve estratto e il mio commento al libro!
Estratto
Un giorno, perso nel tempo, attraverso testimonianze e racconti, nacque la storia dell’uomo, rilegata oggi con cura tra le pagine dei libri scolastici e dottorati di scienza evolutiva. Vi fu chi iniziò a raccogliere le narrazioni dei saggi e pose le basi della nostra conoscenza.
Eppure… vi siete mai chiesti se ciò che avete sempre creduto, ciò che avete sentito, ciò che vi hanno sempre raccontato fosse solo il frutto di errori che si tramandano di generazione in generazione dall’alba dei tempi ?
Se ciò che vedete fosse solo il risultato di quello che vi hanno insegnato a vedere, che vi hanno detto che avreste visto ? Se la realtà che vi circonda fosse diversa da ciò che leggete sui libri o sentite in televisione ? Se la natura dell’universo sfuggisse alla logica di ciò che la vostra mente ha imparato a immaginare ? Se le fondamenta della conoscenza fossero state realizzate da persone impreparate ? Se le fondamenta della conoscenza fossero inclinate ? Se un giorno anche il palazzo su cui abbiamo custodito il nostro sapere crollasse ?
Noi, come Voi, non siamo che esseri minuscoli che vagano indifesi nell’immensità dell’universo. Voi umani siete esseri strani. Sbagliate sempre e non imparate mai dai vostri errori, perseverate con naturalezza imbarazzante nelle vostre false illusioni, percorrete con convinzione le stesse strade anche quando si fanno tortuose e sapete che è giunto il momento di tornare indietro per imboccare una nuova via.
Un tempo pensavate che la Terra fosse piatta, ma vi siete dovuti ricredere ; vagheggiavate di essere al centro dell’universo, ma avete poi dovuto ammettere che il « vostro » pianeta era solo uno dei tanti ; eravate certi che gli atomi fossero quanto di più piccolo vi fosse al mondo e poi avete scoperto che non era così ; avete scavato nelle profondità della scienza alla ricerca della « particella di Dio » come se lei fosse alla base di ogni elemento. Quando imparerete che le vostre verità non sono assolute ? Quando capirete che le dimensioni di ciò che vi circonda sono relative e che la tecnologia progredendo vi consentirà di vedere la realtà ogni giorno in modo diverso ?
Noi siamo gli Xsmalls…
Il parere di Elena
“Micropolis” è un testo che tratta tematiche complesse, delicate e lo fa con estremo coraggio e il dovuto rispetto. Un testo di formazione scritto con uno stile scorrevole, dinamico e semplice, cosi da poter essere compreso dal pubblico molto giovane a cui è principalmente rivolto, ma anche profondo e intimista, in modo da poter essere gustato anche da lettori più esigenti. Insomma un romanzo veramente delizioso!