Le corde di una chitarra pizzicate da lunghe dita sapienti. La voce di una donna che canta il dolore e la dolcezza. Una tematica forte:la violenza sulle donne, trattata con estrema delicatezza. Questo e tanto altro è il romanzo di cui parleremo oggi.
Il libro è NIKA – La schiavitù del silenzio e la nostra ospite è Chiara Casalini
Ciao Chiara, benvenuta. Domanda di rito: Quale bevanda associ al tuo romanzo e perché?
Ciao a tutti!
Nika direbbe senza esitare “birra!”, io promuovo il Moscow Mule, magari con una spruzzata di succo di lime. Il motivo sta nel mix di ingredienti dove il gusto alcolico della vodka si mescola a quello speziato del ginger beer, il lime da quella punta più aspra che caratterizza proprio il carattere di Nika. L’estratto di zenzero conserva quel che di piccante, elemento che non può mancare nella storia, ma alla fine trascina in qualcosa di diverso. Eccedere non è consigliato, potrebbe girare la testa e i postumi non sarebbero piacevoli, lo stomaco ne potrebbe risentire. Nika è un mix di elementi proprio come il cocktail e potrebbe riservare sorprese, ma anche momenti destabilizzanti. Ai gusti particolari bisogna farci un po’ la bocca, no?
Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?
Da qualsiasi cosa, da una parola, una canzone, una giornata dai colori particolari o dai sogni stessi. La vita è la mia prima fonte di ispirazione, così come le esperienze personali. Nika è nata dall’amore sconfinato e dalla nostalgia per la musica, per la band e le ore passate a suonare, a cantare, a scrivere canzoni. A questo, inevitabilmente, si è unito quello che alcuni hanno definito il mio marchio di fabbrica, ovvero un tema a cui tengo molto: la violenza sulle donne.
Sei una scrittrice metodica o impulsiva?
Bella domanda! Sono di certo impulsiva nell’ispirazione, che cerco di non lasciarmi scappare, ma poi divento metodica e compulsiva nella definizione della storia. Per me l’ispirazione è tutto, vivo di quella e del lasciarmi incantare da essa, però voglio anche dare il meglio, non mi piacciono i lavori approssimativi, per cui prima di scrivere voglio che tutto si incastri a dovere, che i profili psicologici siano coerenti e curati, che la storia regga nella sua verosimiglianza.
Ci sono nuovi progetti per il futuro?
Ce ne sono tanti, ma non voglio sbilanciarmi troppo. Di certa e programmata c’è l’uscita di “Freak show” quest’inverno, sempre con la DZ Edizioni. Sarà una storia d’amore particolare tra due personaggi complessi, seppur giovani e toccherà diverse tematiche come bullismo, disturbi alimentari e autolesionismo. Forse è una delle storie a cui tengo di più, perché ho finito con l’amare profondamente quei due ragazzi, così simili a tanti e un po’ anche a me (ok, io sono la zia quarantenne che potrebbe portarli ai concerti, ma capitemi!).
Scegli una colonna sonora per il tuo romanzo.
Nika è nata sulle note di Cemetery Gates dei Pantera, messa in loop per ora e non a caso rappresentata anche nella camera della cantante. Esprime al meglio l’anima di Nika.
Ringrazio Chiara per la disponibilità e vi lascio un breve estratto da Nika – La schiavitù del silenzio e la mia opinione al romanzo.
Estratto
«Ti puoi anche rilassare, non ti salto addosso. Promesso.»
Nika sollevò lo sguardo per osservarlo di sbieco, fulminandolo.
«Sarebbe più facile» gli sibilò contro.
«Dimenticavo che con te non si può andare di logica.»
«Io sono molto logica e realista.»
Black staccò la schiena dal divano per mettersi faccia a faccia con lei e mostrarle un ghigno di sfida.
«Sì, una logica del cazzo, metaforicamente parlando e non.»
Non le diede il tempo di rispondere, si alzò in piedi e, scavalcando lo schienale, se ne andò in camera; Nika si accigliò, distendendo però le rughe sulla fronte nel vederlo rispuntare con la Takamine dodici corde. Tornò a sedersi e cominciò a pizzicare le corde come nulla fosse, guardando Nika.
«Se voglio toccare qualcosa ho sempre una scelta» le disse ammiccando e con un filo di voce, in cui le parole si perdevano in un vibrato tanto basso da fare da tappeto agli accordi della chitarra.
«Sono convinta che ci guadagneresti se ti mettessi con la Dama Nera, invece di perdere tempo con me.»
«Lei non è gelosa, sa che avrà sempre le mie attenzioni» ribatté sorridendole. «Le persone e le donne vanno e vengono, io e lei raccontiamo quelle storie a modo nostro, leccandoci le ferite.»
Il parere di Elena
“Nika – La schiavitù del silenzio” è un romanzo da leggere tutto d’un fiato, un romanzo che vi assesterà un pugno dritto nello stomaco e che risveglierà in voi lo spirito guerriero, risveglierà in voi la voglia di mettervi in gioco, anche a costo di cadere e di farvi male, il coraggio di rialzarvi nonostante le numerose ferite, la necessità di combattere per i vostri sogni, per la vostra vita, per la vostra felicità…..il coraggio della speranza